

C’era una volta, nel continente indiano, una meravigliosa spiaggia dove intere famiglie si ritiravano per trascorrere il tempo libero. C’era una volta a Versova, cittadina vicino a Mumbai, una spiaggia che si affacciava su una parte di oceano indiano dove un bambino di nome Shaa Afroz era solito trascorrere con la sua famiglia la maggior parte dei momenti di svago. Sabbia e mare, famiglia e gioco. Poteva forse desiderare qualcosa di migliore?
Il tempo passa e quel bambino diventa ragazzo e quel ragazzo diventa un giovane avvocato innamorato del suo lavoro, della sua citta e, soprattutto, di quell’angolo di oceano! Appena poteva raggiungeva in risciò Versova, dove osservava il mare, ma non la spiaggia: quel luogo tanto caro era ricoperto da migliaia di tonnellate di rifiuti, un indicibile scempio dell’uomo.
Un giorno decide: “basta, cambierò le cose!” e racconta il suo progetto al vecchio amico e vicino di casa, Harbansh Mathur, 84enne che purtroppo morirà poco dopo.
Proprio così, un vero e proprio progetto: ripulire di oltre 5.000 tonnellate di rifiuti sparsi su quei 2,5 chilometri di spiaggia. Ma come?
L’immondizia, sotto il sole cocente dell’India, puzza quanto la stupidità dell’uomo nell’inquinare: non è facile ripulire, e per sei settimane Shah lo fa praticamente da solo. Bussa alle porte delle case di Versova, chiede aiuto a tutti offrendo addirittura in cambio di pulire le toilette di casa loro. Poi un giorno gli si avvicinano un paio di persone: “Se ci fornisci dei guanti ti aiutiamo”. La determinazione di quel ragazzo non passa inosservata così da catturare l’attenzione di pescatori e residenti che ogni domenica cominciano a dargli una mano.
I volontari diventano un vero e proprio esercito che permette, in un anno, di smaltire 2,9 milioni di kg di spazzatura che vengono consegnati alla Brihanmumbai Municipal Corporation. L’ONU nel 2016 si accorge della straordinaria impresa che il giovane avvocato è riuscito a compiere e gli assegna il titolo di “Champions of the Earth” per il suo straordinario impegno.
Grazie anche all’uso appropriato che Shah fa dei social, i volontari diventano sempre piu’ numerosi: centinaia da 12 differenti Paesi, i residenti e le star di Bollywood si stringono al suo fianco e, nonostante le diverse avversità poste dalla burocrazia e da quegli incivili che continuano ad inquinare il vento continua a far volare in alto il progetto di ripulire quella meravigliosa parte di costa marittima.
Il miracolo vero e proprio avviene: nei giorni scorsi almeno 80 piccole tartarughe Olive Ridley sono nate a sud della spiaggia e a piccoli colpi di pinna si sono lentamente fatte strada fino al Mar Arabico.
È proprio vero “C’è per tutti noi la possibilità di un grande cambiamento nella vita che equivale più o meno a una seconda possibilità di nascere”, proprio come è accaduto a Shah quando ha visto realizzato il suo progetto.