Sui social network ci sono sempre più servizi giornalistici o post di denuncia riguardo l’inquinamento, nei nostri mari e oceani, da materiale plastico.
Foto e reportage allarmanti che evidenziano una spiccata noncuranza inflitta dall’uomo verso la natura. Un accumulo vero e proprio che cambia nettamente le immagini, tante volte proiettate nei nostri sogni, delle acque cristalline dei Caraibi, Maldive o Indonesia!
E’ virale il video del sub britannico Rich Horner che nuota in un mare di plastica: cannucce, bicchieri, sacchetti, contenitori, bottiglie, cestini. Le terribili condizioni della celebre meta turistica di Manta Point, baia nei dintorni di Bali. Il quotidiano inglese Guardian, riprende ed approfondisce la causa di tale inquinamento: “le acque di Bali e dintorni sono regolarmente invase dalla plastica durante la stagione umida perché le piogge ne trascinano in mare grandi quantità. Delle 130 mila tonnellate di rifiuti prodotti in Indonesia ogni giorno (secondo dati della Rivers, Oceans, Lakes and Ecology Foundation di Bali) solo la metà finisce in discarica. Il resto, plastica inclusa, viene bruciato illegalmente o finisce nei mari e nei fiumi. La quantità documentata dal video sarebbe però inusuale a causa di una combinazione particolare di correnti”. L’Anomalia, infatti, viene poi confermata dallo stesso Homer che tornato il giorno dopo aver girato il video nella stessa baia, le plastiche non si trovavano piu’ li ma le correnti le avevano gia’ spinte verso il cuore dell’oceano indiano. Questo, comunque, non cambia indubbiamente la gravità della situazione!
Una delle ultime sconvolgenti notizie riguardo l’inquinamento dei nostri mari e oceani, riguarda il capodoglio ritrovato morto sulla spiaggia di Capo Palos in Spagna. L’autopsia sulla carcassa ha confermato che il decesso è avvenuto a causa di grossi quantitativi di plastica rinvenuti nello stomaco: un totale di circa 29 chili di rifiuti, tra cui sacchi della spazzatura, reti e addirittura un tamburo.
Guardate con attenzione il video che Greenpeace Italia ha realizzato per sensibilizzarci sull’inquinamento da materiale plastico:
Il cambiamento può avvenire e avverà solo ed unicamente in un modo: ogni singolo dovrà porre attenzione nel suo quotidiano praticando raccolta differenziata, insegnarlo alle nuove generazioni non è un compito, bensì un dovere e, come già numerose volte abbiamo consigliato, dovremmo dire basta all’acqua in bottiglia!