È ancora il problema acqua a occupare l’attenzione del primo cittadino di Caronno Pertusella e, come portavoce, questa volta i cittadini hanno scelto la stampa.
«L’acqua al cloro è imbevibile», titola il quotidiano Prealpina a seguito dell’allarmante denuncia arrivata da un gruppo di genitori. Cattivo è l’odore e anche il sapore dell’acqua che esce dai rubinetti delle abitazioni in questo periodo, dovuto alla clorazione in atto per disinfestare le acque della rete idrica.
A casa come a scuola, dove i nostri bambini bevono l’acqua che scende dai rubinetti dei bagni.
Vi ricordate?
Proprio poche settimane fa, anche le nostre pagine social, vi avevano raccontato quanto stava accadendo in questo piccolo comune in provincia di Varese.
(link dell’articolo http://www.progetto-salute.org/acqua-contaminata-bollire-delluso/ )
Un fenomeno preoccupante di cui si parla troppo di frequente, ingranditosi con il passare dei giorni sino a raggiungere le dimensioni attuali.
Purtroppo non riguarda solo questo piccolo comune ma, in tempi diversi, si è ripetuto e, ne siamo certi, si ripeterà ancora, allarmando tutta la popolazione.
«Daremo ai nostri bambini le bottigliette di acqua minerale, di modo che non siano obbligati a bere quella dei rubinetti» annunciano mamme e papà, decisi a tutelare i loro figli: «Dobbiamo preoccuparci? – si domandano inoltre – Se continuano a clorare significa che ci sono ancora problemi?». Il sindaco Marco Giudici ha già assicurato che l’acqua è potabile e non ci sono rischi per la salute, altrimenti non avrebbe mai revocato l’ordinanza di divieto.
Di seguito, alcuni approfondimenti riguardo la Clorazione delle Acque. E’ importante sapere di cosa vi abbiamo parlato in questo articolo.
“Il cloro svolge un ruolo importantissimo nel trattamento dell’acqua da molti decenni, tanto da risultare in tutto il mondo come il disinfettante il più frequentemente usato. Infatti è relativamente poco costoso e semplice da produrre a fronte delle indiscusse capacità di uccidere efficacemente i microorganismi patogeni, senza aggiungere nessun gusto specifico all’acqua e la sua efficacia contribuisce all’affidabilità dell’acqua potabile prodotta da acqua superficiale. Nel corso del secolo scorso la diffusione della pratica di disinfezione dell’acqua potabile ha ridotto drasticamente la possibilità di espandersi di epidemie di colera e il tifo legate all’acqua, che avevano falcidiato anche le popolazioni europee agli inizi del 900. E’ noto che l’insorgenza delle malattie e a maggior ragione delle epidemie, dipende dalla diffusione degli agenti infettanti e dalla loro trasmissione diretta o indiretta da un individuo all’altro e l’acqua costituisce una forma di trasmissione preferenziale per le patologie infettive e per questo motivo il controllo della sua qualità è stato ed è uno dei principali obiettivi del trattamento delle acque potabili
I trattamenti di disinfezione interessano sia la potabilizzazione delle acque primarie, sia la depurazione delle acque reflue (che non approfondiremo in questa sede). Nel primo caso, tali trattamenti sono indispensabili, ai fini di garantire il rispetto degli standard microbiologici richiesti per il consumo umano dell’acqua.
Teniamo sempre conto che ci sono dei criteri molto severi dettati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di seguito ne riportiamo i termini.
La sicurezza dell’acqua potabile è protetta e determinata dalle guida di riferimento che costituisce un indirizzamento per qualità dell’acqua da erogare definendo gli standard per l’analisi del rischio: la progettazione del sistema di disinfezione e la prevenzione ed il controllo dell’ inquinamento ed il trattamento delle acque. Inoltre contiene gli standard per le concentrazioni massime delle sostanze inquinanti e dei disinfettanti che possono essere presenti nell’acqua. (WHO Guidelines for Frinking Water Quality, Derde Editie, 2003) .
Riassumendo negli standard europei per l’acqua potabile, si indica che 2-3 mg/l di cloro dovrebbero essere aggiunti all’acqua per avere una buona disinfezione e concentrazione residua e la quantità massima di cloro utilizzabile è 5 mg/l. Per una disinfezione più efficace le quantità residue di cloro libero dovrebbero superare i 0.5 mg/l dopo almeno 30 minuti di contatto ad un pH di 8 o inferiore. (WHO, linee guida per la qualità dell’acqua potabile. terza edizione).
L’ipoclorito di sodio universalmente noto come Cloro ha in realtà una storia molto lunga perché la scoperta delle sue proprietà caratteristiche e prima utilizzazione viene collocata attorno al 1785 quando il chimico francese Berthollet riuscì a sviluppare agenti di candeggiamento liquidi basati sull’utilizzo di ipoclorito del sodio. In Francia la prima azienda introdusse e commercializzò questo prodotto fu la Javel e da qui il suo nome in francese che tutt’ora viene definito come ‘Eau de Javel’.
L’ipoclorito di sodio inizialmente fu utilizzato esclusivamente per candeggiare il cotone ma, quando si evidenziarono le sue caratteristiche disinfettanti, fu rapidamente utilizzato nella potabilizzazione delle acque.” *
L’Acqua è vita, nostro il dovere di tutelarla. Sempre!
* FONTE INFORMAZIONI sulla CLORAZIONE
http://www.acquadiqualita.it/it/esperto-risponde/che-cosa-e-la-clorazione.php